Opera
Roberto Cuoghi, Senza titolo, 2009, stampa su carta cotone e cera, 75 × 5 × 50 cm
Roberto Cuoghi, Senza titolo, 2009, stampa su carta cotone e cera, 75 × 5 × 50 cm
Roberto Cuoghi, Senza titolo, 2009, stampa su carta cotone e cera, 75 × 5 × 50 cm
Roberto Cuoghi è nato a Modena nel 1973 ed oggi vive e lavora a Milano. Incuriosito dalla sperimentazione, nella pratica artistica, utilizza spesso il corpo per interpretare trasformazioni di sé e degli altri. Questa idea non nasce inizialmente come una performance artistica ma da un bisogno più intimo e privato. In Collezione sono presenti tre opere realizzate secondo tre tecniche differenti: la prima Senza Titolo (Ritratto di Arto Lindsay) è una stampa su carta, cotone e cera del 2009, appartenente alla serie dei “Maltrattati”. La seconda opera è un dittico, Senza Titolo del 2010, due immagini evanescenti che si guardano e dai quali emerge un autoritratto dell’artista. Cuoghi si mostra attraverso l’opera come sarebbe diventato se non avesse intrapreso la strada dell’arte, forse “un membro di una gang, un senza denti, un mostro muto, un uomo che vive ancora con la madre, un santo moderno, un intellettuale pretenzioso”. La terza opera è una scultura gelosamente custodita nello studio del collezionista realizzata nel 2012 in ceramica nera scoppiata, Senza Titolo, e rappresenta Pazuzu un dio babilonese ibrido che raccoglie parti di esseri diversi (dal corpo umano alla più classica testa di leone, fino alle ali d’aquila) . “Un’apparecchiatura della Leica ha ricostruito il modello tridimensionale – dall'originale del Louvre – sotto forma di una nuvola di punti. La Giugiaro Design ha proseguito con il sistema di prototipizzazione attraverso frese giganti che normalmente modellano le carrozzerie. Il mio Pazuzu è l’ingrandimento aritmetico di un talismano. [...] Sembra un monumento, ma è un piccolo ciondolo conservato in un museo. È stato realizzato nelle officine Giugiaro Design, ma il suo autore è un artigiano semita del primo millennio avanti Cristo”.
Roberto Cuoghi, Senza titolo, 2009, stampa su carta cotone e cera, 75 × 5 × 50 cm
Roberto Cuoghi, Senza titolo, 2010, pastello, gesso e aria compressa su carta e setacryl, polietilene (dittico), 65 × 3 cm
Roberto Cuoghi, Senza titolo, 2010, pastello, gesso e aria compressa su carta e setacryl, polietilene (dittico), 65 × 3 cm
Roberto Cuoghi è nato a Modena nel 1973 ed oggi vive e lavora a Milano. Incuriosito dalla sperimentazione, nella pratica artistica, utilizza spesso il corpo per interpretare trasformazioni di sé e degli altri. Questa idea non nasce inizialmente come una performance artistica ma da un bisogno più intimo e privato. In Collezione sono presenti tre opere realizzate secondo tre tecniche differenti: la prima Senza Titolo (Ritratto di Arto Lindsay) è una stampa su carta, cotone e cera del 2009, appartenente alla serie dei “Maltrattati”. La seconda opera è un dittico, Senza Titolo del 2010, due immagini evanescenti che si guardano e dai quali emerge un autoritratto dell’artista. Cuoghi si mostra attraverso l’opera come sarebbe diventato se non avesse intrapreso la strada dell’arte, forse “un membro di una gang, un senza denti, un mostro muto, un uomo che vive ancora con la madre, un santo moderno, un intellettuale pretenzioso”. La terza opera è una scultura gelosamente custodita nello studio del collezionista realizzata nel 2012 in ceramica nera scoppiata, Senza Titolo, e rappresenta Pazuzu un dio babilonese ibrido che raccoglie parti di esseri diversi (dal corpo umano alla più classica testa di leone, fino alle ali d’aquila) . “Un’apparecchiatura della Leica ha ricostruito il modello tridimensionale – dall'originale del Louvre – sotto forma di una nuvola di punti. La Giugiaro Design ha proseguito con il sistema di prototipizzazione attraverso frese giganti che normalmente modellano le carrozzerie. Il mio Pazuzu è l’ingrandimento aritmetico di un talismano. [...] Sembra un monumento, ma è un piccolo ciondolo conservato in un museo. È stato realizzato nelle officine Giugiaro Design, ma il suo autore è un artigiano semita del primo millennio avanti Cristo”.
Roberto Cuoghi, Senza titolo, 2010, pastello, gesso e aria compressa su carta e setacryl, polietilene (dittico), 65 × 3 cm
Roberto Cuoghi, Senza Titolo, 2012, ceramica nera, 148 × 53 × 66 cm
Roberto Cuoghi, Senza Titolo, 2012, ceramica nera, 148 × 53 × 66 cm
Roberto Cuoghi è nato a Modena nel 1973 ed oggi vive e lavora a Milano. Incuriosito dalla sperimentazione, nella pratica artistica, utilizza spesso il corpo per interpretare trasformazioni di sé e degli altri. Questa idea non nasce inizialmente come una performance artistica ma da un bisogno più intimo e privato. In Collezione sono presenti tre opere realizzate secondo tre tecniche differenti: la prima Senza Titolo (Ritratto di Arto Lindsay) è una stampa su carta, cotone e cera del 2009, appartenente alla serie dei “Maltrattati”. La seconda opera è un dittico, Senza Titolo del 2010, due immagini evanescenti che si guardano e dai quali emerge un autoritratto dell’artista. Cuoghi si mostra attraverso l’opera come sarebbe diventato se non avesse intrapreso la strada dell’arte, forse “un membro di una gang, un senza denti, un mostro muto, un uomo che vive ancora con la madre, un santo moderno, un intellettuale pretenzioso”. La terza opera è una scultura gelosamente custodita nello studio del collezionista realizzata nel 2012 in ceramica nera scoppiata, Senza Titolo, e rappresenta Pazuzu un dio babilonese ibrido che raccoglie parti di esseri diversi (dal corpo umano alla più classica testa di leone, fino alle ali d’aquila) . “Un’apparecchiatura della Leica ha ricostruito il modello tridimensionale – dall'originale del Louvre – sotto forma di una nuvola di punti. La Giugiaro Design ha proseguito con il sistema di prototipizzazione attraverso frese giganti che normalmente modellano le carrozzerie. Il mio Pazuzu è l’ingrandimento aritmetico di un talismano. [...] Sembra un monumento, ma è un piccolo ciondolo conservato in un museo. È stato realizzato nelle officine Giugiaro Design, ma il suo autore è un artigiano semita del primo millennio avanti Cristo”.
Roberto Cuoghi, Senza Titolo, 2012, ceramica nera, 148 × 53 × 66 cm